venerdì 30 aprile 2010

Momento metazoico


Nell'ultima settima ho avuto a che fare, tra i molti, con cerbiatti, salamandre, volpi, scoiattoli grigi e un rospo.
Naturalmente anche con molti sapiens sapiens.

E' un periodo che mi affascinano più i primi.

lunedì 26 aprile 2010

Non c'era una volta un laghetto - Parte Seconda


Il secondo passo per costruire il proprio laghetto è accorgersi che il telo in Etil-Vinil-Acetato non è lungo abbastanza per assicurarsi una buona copertura. Il secondo passo è quindi deprimersi.

Dato che  l'avvilimento viene sconsigliato dai molti è preferibile, in questi casi, ritagliarsi le parti in eccesso del telo e, con l'aiuto del catrame bollente incollarlo nei posti giusti. Infine, dopo essersi tolto il catrame fuso schizzato sulle dita, curarsi le scottature e riempire d'acqua il laghetto.

Una volta formatosi lo stagno è facile osservare come formiche, grilli, vespe, lombrichi e ragni soffrano facilmente di affogamento. Questa osservazione regala una nuova rivelazione: anche la più piccola rivoluzione ha le sue vittime.

martedì 20 aprile 2010

Non c'era una volta un laghetto


Il primo passo per costruire un laghetto artificiale è partire dallo scheletro, la buca. E' consigliabile utilizzare solamente i giusti attrezzi e la forza muscolare in quanto si beneficia di vantaggi non trascurabili.
Il primo, sopratutto per importanza, è la soddisfazione. Il secondo posto l'ottiene l'acido lattico che, in tutto il corpo, ricorda cosa sia la tonicità e quanto ci mancasse.
Mentre si scava inoltre, insieme alle vesciche sulle mani, si entra in uno stato meditativo che apre le porte alla conoscenza.
Per me è stato:
- anche molto vicini, c'è chi scava e chi tappa
- alcuni vedono la madonna
- quando vai in profondità non sai mai cosa trovi
- alla velocità di una vangata si può fare tutto nella vita
- anche i gatti mangiano fagioli
- se rimuovi della terra è meglio che tu abbia un luogo dove metterla
- le figlie sono molto simili ai padri

Cercherò di aggiornare sullo stato del laghetto o sulle rivelazioni che porta.

martedì 13 aprile 2010

Perseveranza


Volontà, Forza e Perseveranza.
Non importa quante volte mi fermerò.
O quante volte avrò paura di andare avanti.
Passo dopo passo.
Verso la meta.

giovedì 8 aprile 2010

Le piccole giganti


Alpi Centrali.
Veduta aerea tratta Dublino-Torino.

sabato 3 aprile 2010

Le gesta di un truffatore, le gesta nostre.



Essere truffati, almeno secondo le statistiche, è una situazione abbastanza comune. Quantomeno personalmente è stata interessante.
Parto dal principio, parto dalle ore 08:09. Salgo sul regionale che da Torino va verso Ventimiglia.
Mi siedo e dentro lo scompartimento entra, con fare estremamente seccato, un signore sui 50 anni. Sta urlando con il cellulare. Urla che vuole, al suo arrivo a Savona, una pattuglia di carabinieri. Urla che sul treno ci sono persone irrispettose e che vuole denunciarne una di queste.
Poi, sempre al cellulare, chiede di parlare con il capo. La voce si fa più tranquilla - "Buongiorno dottor Liotta, scusi il disturbo ma la situazione è irritante". Mentre parla, appeso al collo, pende un badge che recita "MEDIASET - TG5 - REGISTA". Finisce la telefonata e si siede, appaentemente calmo. Ogni tanto, come a risvegliarsi da lunghi pensieri, accenna a brevi discorsi ai noi confinanti. Sempre usando la velocità del viaggio in treno mi pone delle domande, domande da persona incuriosita.
- "Sei sardo?". Lunga pausa.
- "Vivi a Torino?". Lunga pausa.
- "Ti piacerebbe guadagnare 3000 euro al mese?". Lunga pausa.
- "Di che partito sei? Riusciresti a lavorare per Berlusconi?". Lunga pausa.
Quando mi preparo per scendere mi stringe la mano e mi da il suo biglietto da visita [1]. Cognome cancellato e doppio indirizzo: New York, Roma. Mi stringe la mano, mi dice che potrebbe interessargli uno come me. "Chiamami" dice. Stringo la mano e scendo. Quello che la biro ha provato a cancellare sul biglietto, si legge in controluce. Si legge Angelo Salvioni.
- Datemi internet e vi dirò chi è -
Parte la ricerca. Su facebook trovo diversi omonimi ma le foto non corrispondono. C'è un articolo sul Corriere. Porta data 1994 [2], lo leggo. Si, parla di lui e no, non sarò mai una stella del cinema. Non dirò mai "mi hanno scoperto su un treno per Savona" perché Angelo Salvioni è un truffatore. Uno di quelli che promette una parte in una fiction e chiede una tangente in anticipo. Soldi in cambio di un lavoro, quello che oggi può essere un buon affare.
rifletto un po' sulla truffa, poi però i pensieri si dirigono verso una direzione diversa. Come si può trovare la storia di un truffatore, si può trovare anche la nostra. Magari poca roba, qualche foto, una firma sotto qualche appello o messaggi a mailinglist. Su facebook, sfogliando le foto in cui uno è taggato, si può vedere come una persona vive e come cresce.
L'importanza di quei dati, della nostra storia, è materia delicata. La legge sulla privacy è nata per garantirci riservatezza in merito, però se si ha l'accesso ai dati o si sa cercare bene si possono scrutare le gesta, eroiche infami o senza valore di tante persone. La parte interessante di tutta la vicenda è che internet è come un libro di Storia.
Un libro che non si deteriora, indelebile. Un libro del quale possiamo essere sia comparse sia scrittori.

[1] Ho oscurato i numeri di telefono dato che adesso è tutto in mano ai carabinieri.
[2] http://archiviostorico.corriere.it/1994/marzo/21/Preso_super_truffatore_Persino_Lubrano_co_0_94032115709.shtml